martedì 23 agosto 2022

Spezzate : perché ci piace quando le donne sbagliano

 


di Jude Ellison Sady Doyle ho letto anche Il Mostruoso Femminile, che fa il paio perfettamente con codesto: Trainwreck - come al solito il titolo italiano evoca poco di quel che l'originale vorrebbe, ma il testo interno è ben trasposto

«Forse distruggiamo qualcuno al solo scopo di legittimare noi stessi, o lo mandiamo in pezzi perché ne siamo gelosi. Forse lo distruggiamo perché abbiamo paura di vedere gli altri soffrire, oppure perché, be', se tutti lo odiano di sicuro un motivo c'è. Forse. Ma poi, c'è la mia teoria preferita: forse lo facciamo perché è una donna.
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la trainwreck non è soltanto una forza che scatena tutti quegli aspetti della femminilità che preferiremmo tenere a bada, è anche la ragazza che ogni giorno, con costanza, colora lo spazio oltre i bordi della società sessista in cui vive.
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un corpo nudo, che le persone bramavano vedere a tal punto da commettere un furto, diventa antiestetico e squallido non appena viene esposto intenzionalmente
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A quanto pare gli uomini reagiscono nei confronti della sessualità femminile come il mio cane quando mi vede mangiare una pepperoni pizza: perdono il controllo, impazziscono, smaniano di afferrare e divorare. Il desiderio e il bisogno che li anima è tale che non possono più essere ritenuti responsabili di ciò che fanno per ottenerla, che si tratti di rimanere a fissare e supplicare in ginocchio o di strapparne furtivamente un brandello (e con ciò intendo: diffondere foto intime, palpeggiare o stuprare).
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Una volta che la sessualità femminile diventa un asse portante dell'ordine sociale, gli obblighi non possono che moltiplicarsi.
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Inoltre, alle donne vengono assegnate responsabilità differenti sulla base della posizione che ricoprono nella gerarchia sociale.
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Quegli ideali di purezza e verginità di cui si è parlato prima sono stati costruiti avendo come riferimento proprio le donne bianche.
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una donna sessualmente "fuori controllo" non è semplicemente una persona le cui decisioni non hanno nulla a che fare con noi. Nell'attuale guerra sessuale è una sorta di disertore che, con la sua influenza, minaccia di far crollare l'intero sistema.

Anatomia di una trainwreck
Mary Wollstonecraft

Era una prostituta, una pazza, un'idiota, una buffona, ma soprattutto era responsabile di aver fatto regredire i diritti delle donne. Non aveva alcuna importanza che fosse stata lei, per prima, a iniziare quel dibattito. Il femminismo era per le donne che si comportavano correttamente e tenevano la testa a posto. E quanto a Mary: Mary era andata, era naufragata.
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Il salto da Paris Hilton a Mary Wollstonecraft può sembrare lungo, ma in pratica non è che un saltello. Lo schema di esposizione forzata e pubblica umiliazione che governa la sessualità femminile è molto antico e nel tempo ha subito pochissimi cambiamenti. Si trovano semplicemente nuove personalità e nuove tecnologie con cui rimettere in scena lo stesso dramma.
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scandalo e voyeurismo non sono mai stati due vizi distinti. La trainwreck si trova proprio al centro del diagramma di Venn, nel punto in cui i due si sovrappongono trasformando odio, rabbia e indignazione in una fascinazione quasi ipnotica, un'incapacità di distogliere lo sguardo e un crescente bisogno di vederla esposta.
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la vergogna e la paura sono strumenti per la sorveglianza di quasi ogni aspetto della femminilità. Dopo che avete detto qualcuno cosa deve fare con il corpo, bisogna dirgli cosa deve fare con la propria mente.
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Nel XVIII secolo, così come nel XXI, una donna che scopa felicemente con chi le pare sotto gli occhi di tutti fa infuriare mezzo mondo.
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Charlotte Brontë

[come in Jane Eyre] Quando si vive in un clima di sfiducia generale nei confronti delle donne e le si considera sostanzialmente al servizio delle pretese relazionali maschili, il loro dolore – un dolore che va oltre i sentimenti feriti o la solitudine, un dolore che deriva da violenza reale – è sempre sospetto. Le accusiamo di non essere state brave, di non aver reso felici i loro partner.
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[commentando fatti del 2009] Prima Rihanna era pazza perché aveva lasciato Chris Brown, poi era pazza perché si era rimessa con lui. Non importava quale strada scegliesse, non c'era modo di evitare la condanna. Le scelte di chi quella violenza l'aveva commessa però non erano in alcun modo discusse.
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Pazzia

Sono quelle che ci incuriosiscono morbosamente, le uniche che ricordiamo non in particolari circostanze, ma per immagini: Amy Winehouse che cammina per le strade di Londra senza camicia e senza scarpe. Lindsay Lohan in posa con un coltello tra i denti. Amanda Bynes con la sua terribile parrucca di Halloween, Sinéad O'Connor che strappa la foto del papa, Britney e il suo maledetto ombrello. Si trovano nel punto preciso in cui eccesso sessuale ed eccesso emotivo si scontrano
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[come fossero dentro] Philippe Pinel à la Salpêtrière di Tony Robert-Fleury. ... La scelta di trasformare una violazione dei diritti umani in un softporn potrebbe sembrare sconvolgente, se non fosse che a quel tempo era una pratica psichiatrica diffusa.
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Le donne che piangevano troppo erano isteriche; lo erano anche quelle che ridevano troppo e quelle che si masturbavano, così come quelle a cui non piaceva il sesso.
... [poi vediamo]
Une leçon clinique à la Salpêtrière di Pierre Aristide André Brouillet ::: Un gruppo di uomini in estasi allunga il collo cercando una buona visuale per potersi godere meglio questo sensuale, sensualissimo trattamento psichiatrico.
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Nel suo studio, proprio sotto la profonda scollatura di Blanche Wittman, Freud diede forma all'idea moderna della psicopatologia, inserendosi in questa lunga storia di donne spezzate, esposte e scandalose.
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Valerie Solanas

Manifesto SCUM [Society for Cutting Up Men] nasceva dall'intenzione di costruire un universo utopico a partire dalle donne che erano state scartate, un mondo perfetto governato dalle «femmine meno compromesse con la "cultura" maschile [...] troppo incivili per preoccuparsi dell'opinione che gli altri hanno di loro, troppo insolenti per riverire Papà, i "Grandi" o la profonda saggezza degli Antichi; sono quelle che confidano solo nei propri bassi istinti animali».
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Tutti noi riconosciamo un legame tra genio e sregolatezza. O quantomeno lo facciamo quando il genio è un uomo.
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Il mondo funziona così. L'uomo deve essere coraggioso, spavaldo e ribelle; la donna invece dolce, piacevole e accondiscendente. La pazzia rende il primo più audace e deciso, e l'altra meno remissiva e più difficile da gestire.
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La continua esibizione pubblica delle "isteriche" induce le donne con disturbi gravi a odiarsi, e lo stesso avviene anche con quelle che sono banalmente infelici o che hanno avuto una brutta giornata. L'emotività femminile viene ritratta come una forza distruttiva che deve essere contenuta e (se possibile) del tutto negata, perché se mai dovesse erompere e diventare visibile, le donne diventerebbero esseri immondi, riprovevoli e disgustosi.
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E, ancora peggio, crea un mondo in cui le donne che sono in difficoltà hanno paura di chiedere l'aiuto di cui hanno bisogno per salvarsi.
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E poi c'è Lana Del Rey: la ragazza morta che torna in vita. La ragazza che, come ci informa il titolo del suo primo album, era nata per morire. La sua intera carriera artistica si è basata sulla consapevole spettacolarizzazione del fenomeno della trainwreck, facendone un archetipo commercializzabile: la bella, pazza, attratta dagli uomini sbagliati e destinata a morire giovane. Una canzone dopo l'altra – Off the Races... National Anthem... Body Electric... Dopo tutto, su un punto ha ragione. La morte è più affascinante di una vita passata sempre sull'orlo del baratro.
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Billie Holiday

ha introdotto un nuovo archetipo nella coscienza collettiva, quello della cantante tormentata che esorcizza i propri demoni sul palco –
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Il dolore di Billie era piacevole da guardare, ma ascoltarlo era un'altra cosa: doveva per forza essere così arrabbiata?
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Nel caso di Whitney, o di Billie, si trattava di donne nere che avevano avuto successo in un mondo di bianchi;
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Sono diventate ricche, famose, rinomate senza neanche prendersi la briga di obbedire a quelle leggi di tacita remissività che cerchiamo di inculcare nella testa delle ragazzine fin dal giorno della loro nascita.
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La morte della trainwreck e l'orgia di compassione collettiva che ne segue sono il modo plateale e confuso in cui mettiamo in scena il nostro rifiuto e il nostro bisogno di distrazione, mentre i media appuntano il loro sguardo sulla prossima malcapitata.

Trainwreck: le sue opzioni

Stare zitta

Alzare la voce

Capro espiatorio

Rivoluzionaria

Conclusione 
Sui binari

La ferrea immagine della brava ragazza illibata e quella della corrotta e demoniaca trainwreck escludono entrambe il concetto di umanità, ed è proprio la nostra umanità che dobbiamo riacquisire.
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