lunedì 28 febbraio 2022

corpi minori

{scrivere di letture è il modo migliore per ricordare: la preziosità di altri mondi che toccano il mio.

una persona queer come il sottoscritto non dà critiche, ma riflessioni altrettanto queer: avere esperienza di artistə come Jonathan Bazzi mi suscita la gioia dell’appartenenza, benedetto sia. questa riflessione in cui insinuo parentesi graffe consiste di importanti e bei frammenti del libro, insieme a referentesse scelte; Filosofia e Arte come pratiche di cura e ri/costruzione di sé.

corpi minori è il libro del giorno 14 febbraio 2022 su Fahrenheit; dall’intervista:

come afferma Carmen María Machado è necessario costruire anche personaggi queer nonconformi negativi;

com’è difficile declinare una storia d’amore? corpi minori racconta il passaggio dall’innamoramento all’amore che resta}

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Inspiro, ti amo?

Espiro, non ti amo più.

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Statt’ accort’.

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{un'opera d’arte da Reminder, citato a p. 16}

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Roberta De Monticelli

Simone Weil, Jeanne Hersch, Edith Stein, Etty Hillesum, María Zambrano

Hannah Höch

anatomia senza desideri

Britney Spears

Marina Cvetaeva

Avril Lavigne

Madonna

Mina

Barbra Streisand

Alanis Morissette

Evita

Elton John

George Michael

Farinelli

Un uomo ~ ci mancava la Fallaci

GayRomeo {ora solo Romeo}

Le onde di Virginia Woolf

Geppi Cucciari

Valeria Rossi

4.48 Psychosis di Sarah Kane

Mia Martini
Loredana Bertè

Parola e Chiara

Dice che è sempre la stessa storia: ti rincoglioniscono per inserirti in un sistema economico piramidale, sono progetti imprenditoriali basati sulla dipendenza emotiva.

Bastet, Diana, Lakshmi, Teresa d’Avila, la matriarca Rachele, Andromeda: il circolo delle mie muse

Harry Potter

Buttare fuori tutto, siamo contaminati, bisogna sudare.

i Devon Rex [...] sembrano disegnati da Egon Schiele [...] Dormono abbracciati, formando un cuore al rovescio, momento d’essere, yin e yang, ecco l’amore. [...] Rosaspina si accomoda al centro del mio mondo. [...] gli occhi smeraldo [...] i cieli paradisiaci delle illustrazioni di Gustave Doré per la Commedia di Dante. [...] Rosaspina e Léon, due gatti, una casa. Una famiglia perfetta. {me, myself and my cats: la famiglia perfetta, peccato sia leggermente allergico al pelo}

Cambiare spazi significa cambiare intonazione psichica, cambiare testa.

Husserl, il padre della fenomenologia – occorre tornare alle cose stesse

Laura Boella, docente di Filosofia morale, esperta di Hannah Arendt e degli studi sull’empatia, un’altra con cui poter studiare le filosofe. [...] l’idea di catastrofe e le sue implicazioni sull’etica ambientale: se non avessi scoperto le pensatrici, mi dico, vive e morte, lingua materna, avrei lasciato perdere in fretta. Sono le loro parole a tracciare il posto, l’unico possibile, in cui posso restare, le parole delle filosofe che hanno pensato usando forme di scrittura minori, fuori dal canone: lettere, diari, saggi d’occasione e a commento di testi altrui, e che non hanno rinunciato all’uso della propria esperienza diretta. Mettere in campo ciò che abbiamo vissuto per intercettare strutture eidetiche, significati universali. Simone Weil con la condizione operaia, Edith Stein con la clausura, la notte oscura, Hannah Arendt con l’esilio, lo sradicamento, il baratro del nazismo: il corpo come a priori, fondamento primo, irrinunciabile.

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Christian e Pietro si stanno simpatici, condividono un punto di vista che riassumo sbrigativamente come maschile – Simpson, Griffin, boschi, raccolta di funghi

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ci scattiamo foto da telefilm, accanto a un’altalena, riva del lago, locandine perfette, alla Dawson’s Creek

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Periferie esterne, periferie interne. [...] I balconi da cui si controllano i movimenti dei cortili dov’è successo, succede ancora oggi, di tutto.

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Qua le cose so’ fatt’ senz’ammor’, ripete la nonna Lilli: ce fann’ schiattà in cuorp’.

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Conosco tutto di questo villaggio iroso e sciancato.

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Rebecca Solnit: aggirarsi al sicuro tra sconosciuti

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Far parte delle cose, tutto quello che conta.

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tutto non si può avere, e ti affidi a Saturno, il pianeta della privazione, del limite: al di sopra di tutto vi sia il contenimento, che é vincolo di perfezione.

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bioritmo aurorale, un’eredità di famiglia, il portato dell’indole proletaria

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Agli occhi dei più, cosa differenzia la nostra presenza nel mondo da una funzione, una parte? Solo chi rimane potrà dire chi siamo, scrive Hannah Arendt. Finché restiamo tra i vivi la visuale su noi stessi è impedita, falsata, la nostra forma ci è inaccessibile. Inconsistenza dell’autobiografia, delirio dell’autenticità, lo specchio non vede sé stesso. Solo con l’uscita di scena la storia che abbiamo tracciato si annoda, si chiude, e chi resta può riferire il ruolo che abbiamo svolto. Le persone: esseri narrativi che non si appartengono, fatti per essere ricomposti, raccontati dagli altri.

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ti faccio una foto – la Madonna del Gatto. Da persona a simbolo, filo sottile che prolunga la realtà altrove: le dedico la mia tesi sulla teologia simbolica in Edith Stein, ovvero sui modi in cui figure ed esperienze sensibili possono essere usate per alludere a ciò che non si vede. A Viola, mia imprevista lezione sull’invisibile. Quando uno se ne va si fa presenza totale, onnipresente: non è un peccato – sinceri – che occorra morire per finire al centro dei pensieri di quelli che conosciamo? [...] Piangono tutti, poi sempre meno.

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Riunire significato e significante, chiamare le cose col loro nome.

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There’s no greater power than the power of good-bye

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Ogni essere senziente esibisce, se ci si sofferma, se si evade dalla rimozione collettiva, la sua personalità, un volto, uno sguardo, leggete Lévinas – sa farsi epicentro relazionale, piccola persona, qui Anna Maria Ortese. Attraverso i miei gatti accedo al cerchio grande del rispetto, abbraccio induttivo, dal particolare all’universale

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Non esiste maturazione senza sconvolgimento, certe disfunzioni si lasciano sfidare solo sotto minaccia di morte – affettiva, reale. La prima lezione in dissociazione, l’azione propria vista da fuori.

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so prendere l’iniziativa solo dietro uno schermo, la distanza come condizione di possibilità, relazione.

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Dylan [...] fan di Michael Jackson e consumatore intensivo di marijuana [...] Dorian Gray, patto col diavolo, nell’aspetto [...] e nelle passioni: [...] l’Uomo Tigre, Mazinga, Lupin, Sailor Moon. [...] È anche un grande fan di Madonna: lei è la regina del pop, dice. [...] le canne come terapia per sentire meno, non sentirsi più.

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ma il fatto di voler bene a qualcuno dice davvero qualcosa della capacità di proteggerlo?

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Come con le maree, prima o poi verrò sommerso.

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Esiste un conformismo omosessuale, che è anche cancellazione dell’altro, delle differenze, delle possibilità.

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Lavoro due mesi buoni a un paper – termine evoluto, internazionale, per dire: tesina, ricerca – sul concetto di impersonale in Simone Weil, partendo dal saggio La persona e il sacro. [...]
Ciò che è sacro, lungi dall’essere la persona, è quello che in un essere umano è impersonale.
È il suo essere un quasi-niente, materia sensibile che ha bisogno di protezione e chiede pietà.

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Ma troppe cose reclamano la mia attenzione. Chi sei, cosa vuoi fare – le persone di successo non sono forse quelle che quantomeno hanno scelto, si sono fermate? A volte anch’io vorrei saper sprofondare in un solo appezzamento disciplinare, tema, materia, diventare esperto di qualcosa, non limitarmi a collezionare ouverture, superfici – di nuovo, il consenso, trovarsi a subire cose apparentemente scelte, cosa significa scegliere.

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Ho paura degli altri ma quando parlo delle cose che amo, nelle parole, all’interno di esse, a dispetto di tutto, io sento di valere qualcosa. Non esattamente di mio, per quello che sono o divento, ma grazie all’incrocio tra me e ciò di cui mi sto occupando. I significati evocati come presenze benefattrici, polvere magica, mi fanno più bello. Le parole mi sfoderano da me, processo estatico: in loro compagnia tutto è possibile.

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Ché poi non ha tutti i torti: non mi sento né maschio né femmina. Certo non uomo, parola lontanissima, inindossabile. Ragazzo la posso accettare, a patto che l’accento cada più sulla collocazione anagrafica che sul sesso. Mi interessa lo spazio mediano, ricombinare liberamente i codici che confinano da una parte o dall’altra. [...] Restare territorio aperto, percorso da tutti gli spiriti, i nomi, le essenze.

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A un certo punto deve essersi infranto per lui il patto universale di fiducia reciproca, ha dovuto addestrarsi a mettere in dubbio sistematicamente l’affidabilità delle parole degli altri, controllare che sotto, o dietro, non ci siano trappole, polpette avvelenate. {come dargli torto?}

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Ganesh, il dio dalla testa di elefante che propizia le nuove imprese

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i mandorli fioriti di Van Gogh

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La bellezza: una giustificazione a posteriori per qualcosa che abbiamo fatto, che ci è successo.

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Sai che mia nonna era una strega? [...] Toglieva il malocchio. {genealogia affine alla mia}

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esiste una confusione tipica e ricorrente nei primi incontri, un’attrazione automatica che deriva dal mero contatto, dalla reazione alla novità, e che non di rado può portare a mettere in scena più di quel che si vuole. Pura impressione di slancio, assensi avventati.

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anche i cervelli hanno i loro solstizi, moti di rivoluzione

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Un ragazzo, il mio nuovo culto.

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innamorarsi significa in ogni caso spaccare il guscio, lasciare la polpa esposta, offrirla, come la carne di Prometeo.

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Immagino: penetrarci insieme, simultaneamente, immagino: io dentro di lui e lui dentro di me, rifonderci secondo il mito platonico degli ermafroditi. [...] Stringersi, mordersi, ideogrammi di succhiotti a decorare il collo e le spalle, l’epidermide costellata dalle nostre personalissime rune

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entro ed esco da dieci, cento nuove personalità possibili. Non si tratta di semplice mimesi, emulazione: attraverso di lui divento davvero me stesso, faccio vivere parti di me prima irraggiungibili. Il mio amore mi legittima nel gioco dei generi: lei, lui, punkabbestia e spice girl, essere tutto, l’immagine è un cantiere aperto, l’intero bacino di forme e modelli a disposizione

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L’unto, il mio Messia, colui che aspettavo: non sono affatto iperboli, le religioni non nascono forse da questa riserva miracolosa della percezione? Hanno strumentalizzato questo magma psicotropo, mistura lisergica, hanno sfruttato l’onnipotenza delle alterazioni neurologiche dell’infatuazione.

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ogni spazio sacro prevede pratiche di abluzioni preliminari

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non si scherza con le serate, è lì che lui e tutti quelli che frequenta, venuti a vivere a Milano da altre città, regioni, Paesi del mondo, per studiare moda o make-up grazie ai soldi dei genitori, mettono in scena se stessi: iniziano a prepararsi il giorno prima, mai ripetere i look, il fine non esplicitato: meritarsi l’attenzione del fotografo che gira a immortalare i più belli, diversi, speciali. Farsi invidiare, copiare dagli altri. [...] Condividono un linguaggio e un immaginario preciso, consolidato perlopiù sui social, nei quali icone incontrastate sono le milionarie americane che hanno dominato l’immaginario collettivo un decennio fa, Paris Hilton, Lindsay Lohan, Nicole Richie, le gemelle Olsen. Per l’Italia Sara Tommasi. Puttan pop, psicofarmaci e sex toys, droghe e disturbi alimentari, il tutto con grafiche da fanzine per teenager. Vero o finto, non conta. Troia è un complimento, i resoconti delle avventure sessuali un corpo mitico da tramandarsi, ingigantire.

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i maschi etero si ispirano ai rapper, le donne e i gay alle afroamericane del ghetto

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Il solo intento di queste serate, dei posti simili a questo: uscire da sé, liberarsi finalmente dei confini individuali. Diventare sottilissimi o giganti, evaporare, cosa resta quando si scaccia via la coscienza –

– lasciamo fuori da qui gli orientamenti sessuali

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…come argomento per la maturità ha scelto il rapporto tra i tacchi delle calzature femminili e le fasi storiche: nei periodi di crisi socio-economica i tacchi si alzano, solleviamoci dalla miseria, quando si sta meglio tornano ad abbassarsi.

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Benedetta Barzini … vuole che i suoi studenti, aspiranti designer, stylist, pr, imparino a pensare con la propria testa, a riconoscere gli effetti pervasivi del patriarcato e del consumismo attraverso le immagini di foto e riviste, ovvero i modelli normativi che la società vorrebbe loro replicassero, ancora e ancora, nell’infinito processo di controllo dei costumi e dei corpi.

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…per un esame di Estetica del primo anno avevo studiato un saggio sulla moda di Georg Simmel: in pratica sosteneva che la moda esprime la tensione contraddittoria tra il desiderio di appartenenza a un gruppo e il bisogno di differenziarsi, di essere unici.

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Il sospetto che mi voglia insegnare la lingua delle sue origini per ripeterla a se stesso, assicurarsi di non aver dimenticato troppo. [...] Traduciamo il testo di Dragostea din tei, il principale contributo della Romania alla cultura contemporanea – Per dare un senso a queste lezioni, allora immagino: specializzarmi nella filosofia rumena, scoprire qualche autrice sconosciuta e diventarne l’esperto mondiale. La tesi per la specialistica su Emil Cioran, il filosofo nichilista

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quando Marius parla al telefono coi suoi genitori nella loro lingua la voce gli si trasforma, si abbassa quasi di un’ottava, frequenze conformi, da maschio. Non gli ha mai detto di essere gay: ho paura soprattutto per papà, mi racconta. So che se la prenderebbe con mamma. È colpa tua, il figlio poponar, ricchione. La madre responsabile, sono le madri che immettono l’anomalia, la tara immonda, nel patrimonio genetico intatto, è la madre che contamina il pregiato tesoro di testosterone. [...] è mentendo che si riesce a essere al contempo quello che siamo e vogliono gli altri, restare uno ed essere tutto, frantumarsi e all’occasione, fornire a ciascuno il frammento di noi che desidera, la scheggia richiesta.

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L’amore dà, l’amore toglie, lo spazio a disposizione per le benedizioni che una vita può ospitare è limitato: per ogni nuova aggiunta, prepararsi a dire addio a qualcuna delle presenti, le circostanze la dreneranno via 

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Voguing, sottocultura più che mero stile di ballo, nata a New York, specie ad Harlem, negli anni Ottanta, nella comunità queer di latini e afroamericani, la danza dai gesti ispirati alle foto di moda, alle pose delle modelle, ma anche ai geroglifici. [...] Erano tutti ragazzi buttati via dalle famiglie naturali, rinnegati, cacciati di casa, nel bel mezzo dell’epidemia dell’AIDS, ragazzi che sognavano la gloria delle copertine. Le nuove famiglie – o house – del voguing questo erano soprattutto: rifugi, ancore di salvezza, istituti di solidarietà clandestini. Dello spirito originario qui alla scuola per ricchi resta soltanto l’estetica.

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Ognuno nella nostra famiglia si inventa un codice diverso per non rimanere del tutto in silenzio, un linguaggio nuovo, altro, che che si avvale della complicità di organi e tessuti, la poetica dei corpi minori.

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Quando negli ultimi anni mi è capitato di passarci del tempo ho toccato con mano tutto il baratro delle retoriche sul sangue: alterità e imbarazzo, altro non c’è. [...] la genetica come presupposto ridicolo: non mette in bocca le parole adeguate, il linguaggio evade dalla cella della predeterminazione corporea. Nel corso degli anni i condizionamenti culturali hanno insistito, com’è noto insistono sempre: hanno fatto sì che ci si accanisse, periodicamente - è sempre tuo padre, è sempre tuo figlio -, il nastro gracchiante messo su spesso e volentieri, ma è come pretendere di accendere un fuoco col legno bagnato.

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Fecondando l’ovulo non si contrae nessuna inclinazione alla cura.

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Fantastico sul legame con le vite passate, nascita e morte, ricordi da un’altra dimensione, esperienza inabissatasi nei cicli della metempsicosi.

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A Vindication of the Rights of Woman di Mary Wollstonecraft

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La mia idea è quella di applicare l’armamentario del metodo fenomenologico di matrice husserliana alla questione di genere, tratteggiare una fenomenologia della differenza sessuale, [...] una prima bibliografia di riferimento, Federica Giardini, Relazioni, Sara Ahmed, Queer Phenomenology

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Quante cose sorgono e svaniscono prima delle parole, quante sensazioni che non arriviamo neppure a nominare –

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Mondo che scompare, mondo che torna a fuoco. Ciò che è stato pensato non può essere depensato, riavvolto, la mente non si rimangia mai niente a comando. Esistono singoli pensieri che, nel momento in cui rompono il guscio, tagliano il corso dell’esistenza.

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quanti ruoli conteniamo, protagonisti, antagonisti, matrioska di nemici, nel formicaio ci si rintana per divorarsi, più stiamo vicini e meglio viene l’eccidio.

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…portami con te acqua che non sai nulla, scivolo anch’io giù nello scarico, via da questa casa, se solo potessimo mutare stato a piacere, evaporare diventando nuvole, sbuffo di geyser, o arroventarci generando roghi, cristallizzarci fino a farci inscalfibili, se solo ora io potessi liquefarmi, sciogliermi in altre molecole, legami elettrostatici, scorrere altrove, fiumi, mari, fondali oceanici.

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I corpi si dicono più cose di quel che vorrebbero i legittimi proprietari, se le continuano a dire, inadeguati, petulanti, a oltranza. A volte basta l’alone di tepore, il piccolo caldo.

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Amore da non confondere con affetto da non confondere con bisogno da non confondere con abitudine. E il sesso? {minore, quello queer, perché gli stolti pensano che non sia generativo}

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Fornisci momento per momento una stima dell’attivazione emotiva innescata dai suoi connotati. Riesci a sentire l’euforia degli inizi pensando ai suoi occhi?

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Confidare a qualcuno un contenuto mentale significa farlo diventare realtà, ma tutto ciò che non mettiamo in comune esponenzialmente accresce il suo potere. Il pensiero indesiderato lavora come l’ostrica: accoglie il granello di sabbia e lo tramuta in ingombro sempre più grande.

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venga l’onda protettiva scaturita dal caduceo

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a stento lascio il rifugio sotto le coperte, evitando anche di pranzare, cenare al fine di non dischiudere spazi, reali, mentali, margini di libertà nel mio regime di autocontenzione. Essenziale il recinto, la questione è soprattutto non travalicare il recinto. Quando sono solo mi incateno guardando senza pause video di vecchie conferenze di Roberta De Monticelli, Adriana Cavarero, Rosi Braidotti, Simona Forti, Nicla Vassallo

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ogni caduta di divinità comporta estinzioni.

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le etichette [...] bloccano le personalità, reificano il vissuto, a volte funzionano da condanne – stiamo su quello che senti.

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Il disturbo ossessivo compulsivo da relazione funziona come la variazione eidetica teorizzata da Husserl: prendi un fenomeno e, nell’intento di di individuarne l’essenza, le strutture invarianti, lo osservi in tutta la sua estensione e inizi a mutarne le caratteristiche, domandandoti, di volta in volta, se è ancora lo stesso.

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Ora piano sequenza, spostiamo il fuoco, cambiamo soggetto: un amore che non ti stordisce più è sempre amore oppure no – altera, varia, ricombina –, e se lascia spazio ad altro, altera, varia, ricombina, se non ti satura tutta la vita, cosa rende amore l’amore?

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Studio su libri di case editrici improbabili dedicati alla visione non occidentale del desiderio, alla costituzione ontica di questa presenza che impariamo a conoscere sin dalle fiabe sempre per la sua natura luccicante, contigua al sogno [...] e che ora associo più a una bestiola subdola e recitante, che sa scavare, scomparire da dove pensavi di averla lasciata – confinata, sicura, protetta – e ricomparire dove non dovrebbe.

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Chandra Candiani [...] mi ha domandato: che forma ha il tuo dolore?

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Leggere, camminare, meditare: niente funziona davvero, però cominciano i flash, insight, rotolano a valle nuove insperate intuizioni: i ragazzi da cui sono attratto [...] mi accorgo che gli somigliano tutti. [...] Formulo a questo punto la tesi: sto cercando lui fuori da lui, vado alla ricerca di un lui senza di me, il lui che ancora non conoscevo. [...] eleggere idoli e abbatterli, come fanno tanti, quasi tutti, nel ciclo reattivo delle rinascite erotiche

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La mia è malattia o passaggio comune, chiedo allo yoga, alla meditazione del buddismo theravada, alla psicoterapia, al canto, alle marce senza meta a stomaco vuoto nei quartieri della città che ho tanto voluto e non ha salvato niente, al respiro, ai libri di Mark Epstein, Corrado Pensa, Krishnamurti, Eckhart Tolle, Pema Chödrön: quanti quelli che si arrendono, assecondano questo mutamento di stato chimico-fisico tra l’infatuazione e ciò che segue – non desistete, tenete duro, se io sono ancora qui, coda di aprile, principio di maggio, è perché ho tenuto duro.

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è nel rettangolo bianco dello stato di Facebook che adesso trovo la mia principale occupazione. [...] brujeria verbale, candomblé. Scimmiotto le voci delle scrittrici che amo, Joyce Carol Oates, Rosa Matteucci, Teresa Ciabatti, il più delle volte: disonoro, infamo, mi vendico, la poetica dello sfogo di nervi. Ed è scrivendo che me ne accorgo: non ho subito, ho visto accadere. [...] Scrivo e non penso, scrivo e guardo più in là.

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Titolo di lavoro: Album di famiglia, Album degli amorosi sensi.

Esistono tipi di scrittori diversi, ci sono i grandi inventori di trame e personaggi e poi quelli troppo fedeli ai nomi e ai volti, troppo incarnati. A me, secondo tipo o figlio del mio tempo, interessa raccontare la realtà ulteriore che talvolta ammanta quella che vedono tutti, il piano già narrativo, di suo letterario, che taglia di traverso questo nostro mondo ma che non entra nella frugalità approssimativa dei discorsi quotidiani. L’intersezione tra il dato di fatto e la distorsione soggettiva, la provocazione data dall’ambiguità di una sovrapposizione, vero falso, personaggio persona.

affiancare al luogo/fatto reale la sua versione percepita, agli individui concreti i loro distillati spettacolari. Prendi le persone e togli la noia. [...] non c’è differenza tra resoconto e manipolazione

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tutti i corpi sono minori sotto la lente del desiderio

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Non esiste alcun centro al di fuori di quello che ci siamo inventati.

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La maturità, l’autonomia, uno non è che se la può inventare – se il terreno di base è putrido. Cresciamo solo se veniamo sognati.

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le tragedie funzionano sempre benissimo nel prendersi tutto lo spazio, zittire altre, vere conversazioni. [...] Io, tu e l’infausto diversivo nel mezzo.

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Coi social si delinea una giurisdizione parallela, impartita mediante la magia bianca o nera delle parole [...] Produrre senza pensare, produrre senza farsi domande.

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Io che ero e sono il dubbio e il bisogno ricorrente di autoconfutazione, ero e sono il rifiuto del presente e l’attrazione per l’assente, e non c’è regno, campo, materia, esperienza che a quelli come me sia dato attraversare senza i sussurri disorientanti di questi fedeli compagni.

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Rimanere sul bordo impreciso delle cose [...] Volteggiare nella mancanza.

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Abbandoniamo, lasciamoci alle spalle ideali e parametri, criteri, statistiche, convinzioni e regole depositate, ereditate dagli altri, sentimenti mutuati da fuori: approntiamo noi stessi l’ordito di tassonomie e giudizi possibili.

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Cercare, attraverso il racconto, di appropriarsi del più clamoroso dei fallimenti, esibirlo per farlo cantare: nelle storie che ci scambiamo [...] trovare quanto basta per insistere, durare: questo può essere sufficiente a reggere il peso di una vita. L’integrità non ci è indispensabile, restiamo vivi anche a brandelli.

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Inspiro, ti amo, espiro, spero ti amerò. Accettando di abbandonare la contrazione dell’inchiesta, della misurazione, l’impellenza di una risposta, affinché lo spazio si potesse riempire di nuove immagini: l’amore non è altro che un ininterrotto e confuso scambiarsi immagini –

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Niente torna, nulla è come prima

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Il fatto è che non puoi tenere fermo nulla di vivo –

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Le pretese razionali sclerotizzano questa vibrazione prospettica: è il passo indietro quello che fa avvicinare.

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hai avuto bisogno di condurti alla fine, nella lacerazione del distacco, per tornare a sentire qualcosa di assoluto, incontrovertibile.

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Non ho risolto, non ti ho mai risolto, ma mi posiziono in questo intervallo

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Usare il magma vivo delle sensazioni per aumentare la gravità, ancorarci a terra – viva, viva la terra.

domenica 20 febbraio 2022

human behaviour

If you ever get close to a human

and human behavior

be ready, be ready to get confused


There's definitely, definitely, definitely no logic

to human behavior

but yet so, yet so irresistible


And there is no map


They're terribly terribly terribly moody

of human behavior

then all of a sudden turn happy


but, oh, to get involved in the exchange

of human emotions

is ever so, ever so satisfying


oh, and there's no map


human behavior, human


and there's no map

and the compass

wouldn't help at all


human behavior, human


There's definitely, definitely, definitely no logic


human behavior, human


{ha ragionissima Björk, non c'è alcun motivo particolare per cui debba trovare affascinante questa traccia, a parte il videoclip che l'accompagna 🐾 stravagante davvero Björk, e ciò m'attira assai !}

mercoledì 16 febbraio 2022

Utopia

Vorrei cominciare e finire la giornata sempre come questa mezzasettimana, cioè in una casa mezzoisolata in campagna con gli uccellini che cantano a penne spiegate il buongiorno insieme a galli neanche troppo lontani. 
Ieri ho cominiciato a esplorare la discografia di Björk con Debut e metà Post. Oggi ho ripreso Post in orecchia e continuo con Homogenic. Nel frammentre mi è caro controllare che le legna nella stufa ardano giusto a mezzocalore, perché la primavera, quando non piove, comincia a farsi sentire, dato che nel ciclo siamo oltre Imbolc. A questo proposito, trovo sia faustamente mezzoqueer connotare il caos del divenire da un punto di vista neopagano; tutto fuorché tirare l'acqua al mulino delle religioni. Quindi ecco il calendario delle festività neopagane nella Ruota dell'anno; in questa fetta culturale gli 8 Sabbat sono

2 febbraio - Imbolc 

21 marzo - Ostara (equinozio di primavera)

1 maggio - Beltane

22 giugno - Litha (solstizio d'estate)

2 agosto - Lughnasadh

21 settembre - Mabon (equinozio d'autunno)

1 novembre - Samhain

21 dicembre - Yule (solstizio d'inverno)

Dopo pranzo una foglia di incenso è stata accesa e le sue volute fumacee si spargono nel piccolo spazio della camera. Ma che differenza c'è tra stanza e camera, per una persona supersolinga come me? Fregacazzi.

~ Vespertine, dopo le 13.15

Dimenticavo di menzionare il secondo romanzo di Jonathan Bazzi, che ho iniziato ¿l'altroieri? e che gusto del mio gusto (semicit.) perché mio contempoetàneo*. ach, avessi la sua esperienza di umano queer benvoluto e stimato.

~ Medúlla, dopo le 14.50

pensiero pomeridiano: mi piacerebbe morire (senza dolori eccessivi magari) per tornare a far parte del Tutto... perché no? sono questi gli effetti dell'ascoltare Björk? LOL

~ alle 16.28 mi pare appropriato svoltare verso Enya – prossimamente affronterò Volta e Biophilia, perché gli ultimi due album di Björk li conosco e li apprezzo già molto: Vulnicura Strings e Utopia, dove alla traccia omonima la cantante è supportata dall'ensemble Viibra ❤️

Per tornare al discorso sulla spiritualità neopagana, seguo e consiglio il podcast Streghe di Sofia Righetti, una vera e propria forza della natura che intervista altre Streghe.

Qui infine vedo il sole che si allontana più a ovest rispetto alla posizione della mia finestra :(:

Concludo orsù con Enya:

Everything flows,
Here comes another new day

lunedì 14 febbraio 2022

WE WANT IT ALL

Il titolo di copertina di questa raccolta poetica dice tutto ciò che c'è da sapere per apprezzarne le opere ivi comprese. Si tratta di un'antologia con un messaggio estetico e politico molto potente. Dove possibile ho inserito collegamenti aə referentə disponibilə in rete. Solo i corsivi sono formattazione presente nel testo originale, il resto è fantasia delle mie dita. Sebbene rimanga un tradimento piuttosto che una traduzione, mi pare un'opera ə cui creatərə debbano essere conosciutə; oppure potrebbe trattarsi di una traduzione queer.

WE WANT IT ALL

AN ANTHOLOGY
OF RADICAL
TRANS POETICS


curato da

Andrea Abi-Karam

& Kay Gabriel


per compagnə, amantə, amicə, vivə e mortə.


far l'amore e mettere in scena spettacoli e poesie osceni fuori ex prigioni vuote

 

Stiamo scrivendo in un frangente di crisi - di radici antiche e in rapida progressione, profondamente radicata nell'economia e nell'ecologia e sentita palpabilmente al livello della vita quotidiana. Stiamo scrivendo anche in un momento di rivitalizzazione della teoria e della pratica contro capitale e impero, caratterizzato da scioperi e insurrezioni diffuse, un movimento internazionale abolizionista delle prigioni, le eredità di Occupy e Black Lives Matter, barricate contro le condutture capeggiate da autoctonə protettorə di acqua e terra a Standing Rock e Wet'suwet'en, riscoperta da parte della sinistra queer e trans delle politiche anticapitaliste e anticoloniali dell'era della liberazione gay, rivitalizzazione della militanza operaia, scioperi degli affitti, occupazioni di case, mobilitazioni antifasciste, rapida espansione delle reti di mutuo soccorso e tanto altro, il che è esaltante. La rivolta per la liberazione delle persone nere iniziata a Minneapolis nel maggio 2020 ha ulteriormente catalizzato molte di queste lotte, facendo sentire improvvisamente un mondo senza prigioni o polizia come una reale possibilità politica. Contro l'intuizione comune che la crisi significhi dover chiedere di meno, sosteniamo con ə nostrə compagnə che tutto deve cambiare perché qualcosa continui. Pensiamo a ciò che Amiri Baraka sollecita in "Una nuova realtà è meglio di un nuovo film!": lo "scenario scottante" chiamato "lo vogliamo per intero... tutto il mondo!" Il titolo di questo volume è quindi del tutto letterale. Quello che vogliamo non è altro che un mondo in cui tutto sia di tuttə. 

Abbiamo due perversioni da offrire con questo slogan compagnesco

La prima è l'affermazione che, come persone trans, affrontiamo questa situazione di crisi da un particolare punto di vista, o da una serie di punti di vista correlati, i quali modellano il nostro modo di pensare le lotte nei termini più ampi di movimento sociale e politico di sinistra. La lotta per la liberazione di genere, intesa in senso ampio come progetto politico invece che come lotta ristretta per diritti e riconoscimenti particolari, tocca direttamente i movimenti per la giustizia ecologica e climatica, per un mondo senza prigioni e confini, per una rielaborazione liberatoria delle relazioni sessuali e di genere, e per l'accesso universale a casa e sanità. Mettiamo in collegamento i progetti estetici di creazione di modi alternativi di vita sessuale e di genere con quello che Kristin Ross chiama l'ideale politico del lusso comune: l'insistenza che, al di là della sussistenza, ognunə deve avere la sua parte del meglio. Questi progetti di liberazione soggettiva - di creare un mondo per l’esuberante desiderio trans, tra gli altri modi di vivere - mettono in primo piano l'autonomia corporea come oggetto di lotta sociale e politica; le persone trans hanno un interesse specifico in una lotta che, propriamente parlando, appartiene a tuttə. In quanto raccolta di scritti di persone trans contro il capitale e l'impero, questo libro cerca di mettere insieme questi molteplici punti di sovrapposizione tra i modi soggettivi, interpersonali e quotidiani della vita trans, e gli orizzonti internazionalisti delle lotte in cui siamo già impegnatə. 

La seconda [perversione] è il significato che la poesia ha nel progetto di immaginare e rendere concreto un mondo totalmente invertito. Non riteniamo che la poesia sia una forma di, o sostituisca, l’azione politica. La poesia non è una pratica rivoluzionaria; la poesia fornisce un modo per risiedere nella pratica rivoluzionaria, per radicarci nelle nostre relazioni con noi stessə e con lə altrə, per pensare a un mondo irregolarmente miserabile e sputargli in faccia. Crediamo che la poesia possa fare cose che la teoria non può fare, che la poesia salti dentro quello verso cui la teoria tende. Pensiamo che la poesia congiunga ed estenda gli interventi che come persone trans facciamo nelle nostre vite e presenze corporee nel mondo, le quali hanno sempre una dimensione estetica. Affermiamo che la poesia dovrebbe essere un'attività di e per chiunque. 

Il progetto della collezione è quindi una sorta di scommessa. Può una poetica radicarsi in una particolare identità sociale e allo stesso tempo parlare in modo espansivo del presente e delle sue crisi? La poesia trans ha tipicamente messo in primo piano il corpo, i suoi usi e le sue costrizioni, la sua ineguale leggibilità, le sue relazioni con i modi di categorizzare razziali e coloniali, il suo arruolamento nel salario e nella giornata lavorativa; cos'altro può mettere a fuoco questa enfasi? Come fa una poesia trans a tradursi attraverso le frontiere e le lingue, o a render conto delle condizioni coloniali del suo stesso emergere? Quali modalità, al di là e insieme all'agitprop, sono capaci di forzare un incontro tra l'ideale e l'attuale?

Nel porre queste domande, stiamo cercando di rifiutare in anticipo l'imperativo di rappresentazione che l'industria editoriale pone alla letteratura trans. A partire dal cosiddetto punto di non ritorno, editori opportunisti hanno tentato di strumentalizzare la scrittura trans per profitto; ci viene chiesto di trasformare anche una brutale esperienza personale di abiezione in narrazioni titillanti per lettori borghesi desiderosi di consumare storie di dolore trans. Questo processo rappresenta più o meno come il capitale trasforma la precarietà e la violenza sulle vite trans in merci culturali. Tourmaline, Eric A. Stanley e Johanna Burton chiamano rappresentazione la "trappola del visivo: essa offre - o più precisamente, ci viene spesso offerta come - la via primaria attraverso cui le persone trans potrebbero avere accesso a vite vivibili". Contro la trappola della rappresentazione, e contro la concezione della letteratura trans come un discorso autoreferenziale strettamente focalizzato sul garantire i diritti e i riconoscimenti dati dallo stato, ci proponiamo in questo volume di assemblare una poetica trans che si rivolge e si articola oltre i confini delle nostre stesse vite.

Non abbiamo dovuto guardare lontano per imbatterci nella sovrapposizione tra poesia trans del presente e una scrittura che si posiziona esplicitamente contro l'impero e il capitale. Questo sicuramente in parte perché, come sostengono Ruth Jennison e Julian Murphet nel loro recente Communism and Poetry, "la resurrezione dell'azione di massa... ha creato la possibilità di vicinanza spaziale tra lə poetə e altri corpi e voci. Questo riavvicinamento deə poetə alla strada ha ravvivato la questione di ciò che la poesia può fare.” La poesia del presente, in misura maggiore rispetto a una generazione prima, corrisponde all'evento delle rivolte di massa. D'altra parte, l'ultimo decennio ha assistito a un'ondata di poesia di scrittori trans. Nel 2013 i redattori di Troubling the line: Trans and Genderqueer Poetry and Poetics potevano ragionevolmente notare la loro difficoltà anche solo a trovare una sovrapposizione tra poesia e comunità trans. Quel momento, per fortuna, è passato. La poesia trans ha rotto gli argini di qualsiasi canone stretto, o anche la possibilità di una canonizzazione concisa e ordinata. E dove la poesia trans nell'ultimo mezzo decennio è esplosa, lo ha fatto in modo schiacciante come scrittura contro il capitale, le prigioni, i confini e l'ecocidio, animata da desideri collettivi e comunisti. Il nostro scopo in questa collezione è quindi sia di registrare che di amplificare questa tendenza - aiutare ad alzare il volume su ciò che sta già accadendo. 

Allo stesso tempo, vogliamo collegare l'attuale ascesa del radicalismo trans a momenti precedenti dello stesso, guardando alla lunga storia della militanza queer - per quanto tesa - nelle lotte sociali e nei movimenti politici. 

Per illustrare questa storia intergenerazionale, e per riflettere sull'incorporazione della poesia e dell'attivismo nelle nostre vite e comunità, questa raccolta include saggi di mentorə, amicə e rivoluzionariə defuntə insieme a scritture trans contemporanee: il discorso "Bitch on Wheels" di Sylvia Rivera; l'apertura di Stone Butch Blues di Leslie Feinberg; estratti dallə scrittorə Lou Sullivan; e un saggio di Bryn Kelly sulla controversa sovrapposizione di poesia e attivismo attraverso generazioni di queer anti-capitalistə. Siamo gratə a tuttə coloro che hanno concesso il permesso per questi testi o ci hanno messo in contatto con lə esecutərə testamentariə deə scrittorə. Mandiamo avanti questo lavoro in conversazione con quello deə nostrə contemporaneə, in cerca di una storia radicale per i nostri contesti attuali - di scrittura, organizzazione, comunità.

Nel disfare e fare un mondo, la poetica di questo volume tenta una serie di esperimenti formali e linguistici con poste in gioco politiche. Per "esperimenti" intendiamo progetti che tentano una continua e creativa riscoperta della propria disposizione, linguaggio, composizione e collaborazione allo scopo di mettere in scena uno scontro con un determinato momento. Questi esperimenti rivelano anche entrambi i sensi di radicale a cui intendiamo attingere: politico ed estetico. Quali che siano i suoi difetti, scegliamo "radicale" come la parola in lingua inglese capace di evocare entrambi gli idiomi allo stesso tempo.

Nel frattempo, invochiamo la poetica come una categoria che può combinare estetica e politica allo stesso tempo, e trasformare le due cose nella formalizzazione di un progetto. Come può una poetica trans impiegare, per esempio, le tecniche del collage, della traduzione e della composizione collaborativa, i generi del diario poetico o dell'epistolario, le modalità della ripetizione, della composizione seriale e del discorso diretto, la riscrittura di testi storici o residuali e le dichiarazioni, gli eccessi e il realismo della lirica? Dove le nostre vite sessuali sono disegualmente stigmatizzate e criminalizzate, come appare una scrittura pornografica da e per le persone trans, e cosa rende possibile? Laddove la cultura pop e la teoria critica ugualmente hanno aderito allo spettacolo della varianza di genere con un interesse feticizzante e sadico, come rispondono o stravolgono creativamente lə scrittərə trans questi discorsi culturali? Più di due decenni fa, Viviane Namaste ha osservato che "l'autobiografia è l'unico discorso in cui ə transessualə [sic] sono autorizzati a parlare"; quali forme poetiche ci permettono di parlare in prima persona mentre rifiutiamo o tramutiamo la forza di questo imperativo a un’autobiografia singolare? Come fa una poetica trans a confutare la singolarità di tante narrazioni private e a lavorare verso forme di linguaggio collettivo?

Queste domande hanno guidato le nostre decisioni nel selezionare e richiedere lavori per l'antologia. Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto perché, nell'esplosione e nella mercificazione della "letteratura trans", volevamo amplificare la scrittura delle persone trans contro il capitale, le prigioni e i confini. Noi due ci sovrapponiamo in molti dei nostri desideri poetici e punti di riferimento - tipo, Kay è abbastanza sicurə che ləi e Andrea fossero alla retrospettiva su Whitney di David Wojnarowicz lo stesso giorno nel 2018 - e volevamo anche uscire fuori da questi limiti, comprese le nostre abitudini estetiche e le nostre vite sociali radicate nelle grandi e ricche città degli Stati Uniti. Più che tentare di rispecchiare i nostri gusti e le nostre strategie formali, volevamo essere sorpresi dall'allineamento tra forma e immaginazione politica di una poesia. Volevamo usare il volume per assemblare opere poetiche in inglese da scrittorə al di fuori di New York e della Baia. Volevamo anche superare certi cliché letterari trans: narrazioni di coming out, per esempio, o testimonianze di esperienza privata della disforia o rifiuto sociale. Contro i moralismi sessuali del presente, volevamo leggere poesie che affermano un rapporto franco e anche crudo col desiderio - che fossero più interessate a essere esuberanti e reali che immacolatamente corrette. Volevamo lavori che articolano un appassionato vaffanculo, e, seppure in prima persona singolare, che invitino a immaginare poste in gioco collettive, sociali e politiche.

 

A tal fine, notiamo diversi modelli di strategie e preoccupazioni sovrapposte emerse nel lavoro in toto:


1. Una tendenza a intrecciare poetiche ecologiche e anticapitaliste, fortemente in sintonia con la simultaneità irregolare della crisi ambientale. Vedi "soon we’ll be people again" di Raquel Salas Rivera o "sister city" di hazel avery.

2. Una trascrizione di materiale storico, utilizzando giustapposizione e riscrittura per pensare il rapporto tra identità trans e storia coloniale. "Everywhere We Look, There We Are" di Cameron Awkward-Rich, per esempio, disperde sulla pagina il lessico dell'arresto del dottor Trimble, mentre "(along a line a leap a landing)” di Rowan Powell riscrive la storia medica di Marie Germaine (che, secondo lo scrittore medico del XVI secolo Ambrose Paré, oltresaltò* un fosso e divenne un uomo) con la storia dei recinti della campagna inglese e con le normative mediche contemporanee mirate a Caster Semenya.

3. Il modello di poesia seriale stesso riguardo e contro le ripetizioni della vita quotidiana. Guardiamo per esempio alla serie "Abolish the Police" di Harry Josephine Giles o agli estratti di poesie seriali di Ian Khara Ellasante, Jesi Gaston, Laurel Uziell e Stephen Ira.

4. Lo scambio collaborativo permesso dall'epistolario - mediante lettere, messaggi o poesie in lettere. L'epistolario rende possibile parlare intimamente senza rivelazione - rendendolo particolarmente attraente per lə scrittərə trans, che possono parlare delle loro vite senza indulgere ad una sorta di interesse pruriginoso o sensazionalista per l'autobiografia. Gli scambi tra Jo Barchi e Clara Zornado, Xtian w. e Anaïs Duplan, e un estratto da The Cloth di Evan Kleekamp ampliano un senso di intimità mediata e pensiero espansivo dell'epistolario trans. 

5. Un senso palpabile delle prigioni come l'altro lato della bella vita interiore del poema lirico. Una domanda che poniamo: come può la poesia essere un punto di solidarietà e collettività tra le persone all'interno e all'esterno del sistema? Pensiamo al verso di Listen Chen: "l'ombra sociale esplode dietro ogni tu giudiziario".

6. Un esuberante - piuttosto che disperato - lirismo, flesso verso il piacere, la rabbia e l'incarnazione in eccesso o in contrasto con la descrizione giornalistica. Vedi i contributi, ad esempio, di Bianca Rae Messinger, Callie Gardner, Joss Barton, Nat Raha, Rocket Caleshu, Trish Salah, Valentine Conaty e Xandria Phillips

7. Una virata verso satira e caricatura, in considerazione della tendenza all'interno e all'esterno delle comunità trans, a comprendere la nostra vita in termini di tipi sociali — la relativamente famosa e-girl con 1500 follower su twitter, il tipo che ha davvero bisogno di farti sapere che è femminista o un padrone di casa molto gentile. Vedi "La prima poesia trans" di Amy Marvin, o "suqu" di Nora Fulton

8. Intuendo una triplice relazione tra l'abiezione dell'incarnazione trans, il tetro processo con cui il capitale trasforma i corpi deə lavoratərə in merci, e la valorizzazione e la devastazione del corpo causata dalla guerra imperialista, diverse poesie raccolte qui occupano un eccesso di visceri e disgusto: Sam Ace, Aaron El Sabrout, Cyrée Jarelle Johnson, e Holly Raymond.


Potremmo andare avanti. La nostra intenzione con questa lista parziale e contingente è quella di fornire un senso non esaustivo di alcuni degli scritti dinamici che la categoria emergente della letteratura trans ha già reso possibile. Vogliamo che tuttə, tuttə quellə che lo vogliono, ne facciano parte. Ogni esempio di questi vari testi e progetti qui riuniti rappresenta solo un momento di una serie di sforzi collettivi per pensare e intervenire nel mondo che intendiamo vincere. Vogliamo tutto, vogliamo fottutamente tutto, dove tutto è una lista che tuttə possano compilare.

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ARTISTƏ


AARON EL SABROUT è unə alienə transgender che vive nel territorio Tewa. Vive con lə suə compagnə, il suo cane e una collezione sempre crescente di piante grasse e piante ragno. Il suo chapbook di poesia Migration Routes e la sua prossima zine di narrativa weird trans sono disponibili attraverso il suo instagram @toreachpoise.


AEON GINSBERG (they/them) è unə scrittərə e performer di Baltimora City, Maryland. Greyhound (2020), la sua prima raccolta integrale, è stata vincitrice del Noemi Press 2019 Poetry Prize. Oltre a scrivere, Aeon è Toro, barista e bitch.


AKASHA-MITRA è una persona trans genderqueer buddista. Le piace affrontare questioni di solidarietà e liberazione attraverso l’essere queer nella sua poesia. Potete inviarle foto di gatti a findbishaldey@gmail.com


AMY MARVIN è una filosofa che scrive di umorismo, curiosità, cura e tradimento istituzionale. Potete trovarla come @amyrmarv su twitter.


ANAÏS DUPLAN è un poeta, curatore e artista trans*. È autore di un libro di saggi, Blackspace: On the Poetics of an Afrofuture (Black Ocean, 2020), una raccolta integrale di poesia, Take This Stallion (Brooklyn Arts Press, 2016), e un chapbook, Mount Carmel and the Blood of Parnassus (Monster House Press, 2017). Nel 2016, ha fondato il Centro Studi Afrofuturisti, un programma artistico residenziale per artistə di colore, con sede presso l'organizzazione di artistə Public Space One di Iowa City.


ANDREA ABI-KARAM è un cyborg poeta-performer punk genderqueer arab-americanə che scrive sull'arte di uccidere i bro, le tortuosità di corpi, trauma e guarigione differita cyborg. Selezionatə da Bhanu Khapil, il debutto di Andrea è EXTRATRANSMISSION (Kelsey Street Press, 2019), una critica poetica del ruolo dell'esercito americano nella Guerra al Terrore. La sua seconda raccolta, Villainy, ha vinto il Les Figues Poetry Contest selezionato da Simon White, ed è stato pubblicato da Nightboat Books nell'autunno 2021. Si tratta di un Leone attualmente ossessionato dal terrore queer e dalle decappottabili.


ARI BANIAS è autore del libro Anybody (W.W. Norton, 2016), e del chapbook A Symmetry (The Song Cave, 2018). Ari vive e insegna nella Bay Area.


BAHAR AHSAN è una poetessa con sede a Berkley, California. È nata e cresciuta a San Jose, con radici familiali nella città portuale di Abadan nell’Iran meridionale. Come qualsiasi altra tgirl, il lavoro di Bahaar è sia speculativo che profondamente incorporato in lignaggi. I suoi scritti appaiono in baest, Amerarcana, Apogee e altrove.


BIANCA RAE MESSINGER è una poetessa e traduttrice che vive a Iowa City. È autrice del chapbook digitale The Love of God (Inpatient, 2016) e The Land Was V There (89+/LUMA, 2014). La sua traduzione del chapbook di Juana Isola You Need a Long Table... è stata pubblicata da Monster House nel 2018. In the Jungle There Is Much to Do, la sua traduzione di un libro per bambinə dell'anarchico uruguaiano Mauricio Gatti, è stata pubblicata dalla Biennale di Arte Contemporanea di Berlino nel 2019.


BRYN KELLY fu un’artista con sede a Brooklyn di estrazione Appalachi e unə parrucchierə accumulatərə di gossip. Era un membrə attivə della comunità che contribuì con il suo talento a organizzazioni come SAGE, Sylvia Rivera Law Project, Camp Trans e PERSIST. La scrittura serializzata di Bryn può esser trovata su OurChart.com di Showtime Network, nella rivista letteraria digitale PrettyQueer.com, e pseudonimamente come Dearhussy e Partybottom su Tumblr. Il lavoro di Bryn è stato stampato nelle collezioni Trans/Love: Radical Sex, Love and Relationships Beyond the Gender Binary, Trans Women Across Genres e Time is Not a Line: Reflections on HIV/AIDS Now, commissionato dal New Museum. Nel 2013 è stata selezionata come Lambda Literary Fellow. Ha co-fondato Theater Transgression, un collettivo di performance multimediali transgender, co-creato lo show itinerante The Fully Functional Cabaret, e si è esibita per Visual AIDS, il Whitney Museum, TRIPS, Low Standards, SQUIRTS e Queer Memoir.


CACONRAD ha ricevuto una sovvenzione Creative Capital 2019 e ha anche ricevuto una Pew Fellowship in the Arts, così come i premi Believer Magazine Book e Gil Ott Book. Autore di 9 libri di poesie e saggi, While Standing in Line for Death (Wave Books) ha vinto il Lambda Book Award 2018. Loro insegna alla Columbia University di New York e al Sandberg Art Institute di Amsterdam. Consulta i libri di CA e il documentario The Book of Conrad di Delinquent Films online all'indirizzo http://bit.ly/88CAConrad.


CAELAN ERNEST è poeta performer che vive a Brooklyn, NY. Il suo lavoro considera la serialità un modello per esplorare come i luoghi digitali permettano al corpo queer di sottoporsi a più pubertà. Loro detiene un MFA in Scrittura al Pratt Institute & è pubblicista presso Nightboat Books. Raggiungilə (insieme al suo gatto di nome Salad) sui social media: @transputation.


CALLIE GARDNER è un poeta e editore di Glasgow, Scozia. Il suo poema naturally it is not. è pubblicato da the87press, e il suo libro di critica Poetry & Barthes da Liverpool University Press. Cura la rivista Zarf Poetry e la sua associata Zarf Editions. Altri lavori circolano su calyxpo.wordpress.com & @calyxpo.


CAMERON AWKWARD-RICH è assistente professore di Women, Gender, Sexuality Studies presso l'Università del Massachusetts Amherst. È autore di due raccolte di poesie — Sympathetic Little Monster (Ricochet Editions, 2016) e Dispatch (Persea Books, 2019). Altri suoi scritti si possono trovare in Signs, Science Fiction Studies, American Quarterly, Transgender Studies Quarterly e altrove.


CASPAR HEINEMANN è un poeta e artista gay itinerante aconfessionale di Londra, Regno Unito, interessato a controcultura, misticismo, primavera e irriverenza. La sua prima raccolta di poesie Novelty Theory è stata pubblicata nel 2019 da the87press.


CHARLES THEONIA è poeta e insegnante di Brooklyn, dove sta lavorando al fine di esternalizzare paesaggi femme interni. È autorə del libro d'arte Saw Palmettos, su ormoni, comunità e continuum tempo-cerebrale (Container, 2018) e del chapbook Which One Is the Bridge (Topside Press, 2015).


CHING-IN CHEN è un’ibridə scrittərə genderqueer cinese americanə, organizzatəre di comunità e insegnante. È autərə di The Heart’s Traffic (Arktoi/Red Hen Press, 2009) e recombinant (Kelsey Street Press, 2017; vincitore del Lambda Literary Award 2018 per Poesia Transgender) insieme ai chapbook how to make black paper sing (Spect! Books, 2019) e Kundiman for Kin :: Information Retrieval for Monsters (da Portable Press in Yo-Yo Labs e Finalista per il premio Leslie Scalapino). Chen è anche co-editor di The Revolution Starts at Home: Confronting Intimate Violence Within Activist Communities (South End Press, 2011; AK Press 2016) e Here Is a Pen: an Anthology of West Coast Kundiman Poets (Achiote Press, 2009). Ha ricevuto borse di studio da Kundiman, Lambda, Watering Hole, Can Serrat, Imagining America e fa parte delle comunità di scrittura Macondo e Voices of Our Nations Arts Foundation. Come organizzatərə di comunità, ha lavorato in comunità asiatico-americane a San Francisco, Oakland, Riverside, Boston, Milwaukee e Houston. Attualmente è Assistant Professor presso la School of Interdisciplinary Arts and Sciences e il MFA in Scrittura Creativa e Poetica all'Università di Washington Bothell.


CLARA ZORNADO è unə musicista trans, scrittərə  e performer che vive a Providence, Rhode Island. Scrive molte lettere, ma le pubblicizza sporadicamente. Clara sta attualmente mollando una riservatezza più risoluta per fare spazio con un abbraccio a cuore aperto all'epistolario.


CODY-ROSE CLEVIDENCE è autore di BEAST FEAST e Flung/Throne, entrambi da Ahsahta, e di diversi chapbooks. Vive nella parte Arkansas dell’Altopiano d'Ozark con il suo cane Birdie, di medie dimensioni ma cuordileone.


CYRÉE JARELLE JOHNSON è uno scrittrore e bibliotecario di Piscataway, New Jersey. SLINGSHOT, il suo primo libro di poesie, è stato pubblicato da Nightboat Books nel 2019. Incontra Cyrée online su cyreejarellejohnson.com o @cyreejarelle.


EVAN KLEEKAMP è statə finalista alla borsa di studio 2019 per scrittərə d’arte Creative Capital | The Andy Warhol Foundation. I suoi scritti sono apparsi in X-TRA, Open Space (SFMOMA) e Los Angeles Review of Books. I suoi interessi di ricerca includono: disabilità, protesi, psicoanalisi, e lezione-performance.


FAYE CHEVALIER è poetessa e saggista posizionata a Filadelfia. È l'autrice dei chapbooks future.txt (Empty Set Press 2018) e flesh_wound (Accidental Player 2020), e il suo lavoro è stato incluso in The Wanderer, Peach Mag, Witch Craft Magazine, the tiny, e altrove. Alcuni dei suoi premi e riconoscimenti includono l’essere stata la prima poetessa ad avere lavoro pubblicato in un podcast di RPG cyberpunk da tavolo (Neoscum 2018) e anche una nomination Pushcart. Incontrala su Twitter dove piange riguardo a cyborg, vampiri, e l’avere un corpo @bratcore.


HARRY JOSEPHINE GILES viene da Orkney e vive a Leith. Il suo ultimo libro è The Games da Out-Spoken Press, selezionato per il premio Edwin Morgan Poetry 2016. Ha un dottorato di ricerca in Scrittura Creativa alla Stirling, co-dirige la piattaforma di performance Anatomy, ed è adesso in giro con lo spettacolo di poesia-musica-video Drone. www.harryjosephine.com.


HAZEL AVERY è un poeta attualmente con sede a Philadelphia. il suo lavoro è facilmente reperibile online. vi esorta a fornire aiuti materiali diretti alle persone senzatetto.


HOLLY RAYMOND è una dottoranda alla Temple University, dove insegna scrittura creativa. Il suo chapbook Mall is Lost è stato pubblicato da Adjunct Press nel 2018 e Heaven’s Wish to Destroy All Minds è arrivato da Marlskarx. Altri lavori sono apparsi su Bedfellows, Paintbucket, The Volta, boneless skinless, e altrove.


IAN KHARA ELLASANTE è un poeta nerə, queer, trans-non binariə e ricercatərə di studi culturali. Vincitərə del 49º New Millennium Award for Poetry, le poesie di Ian Khara sono apparse in The Feminist Wire, The Volta: Evening Will Come, Hinchas de Poesía, cur.ren.cy e altrove. Con costante affetto per la sua città natale di Memphis, Ian Khara ha anche amato vivere e scrivere a Tucson, Brooklyn, e più recentemente, nel Maine meridionale, dove è assistente professorə di studi di genere e sessualità al Bates College.


JACKIE ESS è poeta e romanzierə. Nessuna promozione o pedigree per il momento, ma tenete gli occhi aperti.


JAMIE TOWNSEND è poeta e editore genderqueer che vive a Oakland. È per metà responsabile di Elderly, un esperimento editoriale in corso e fulcro di vivacità e disgusto. È autore di Pyramid Song (above/ground press, 2018), Sex Machines (blush, 2019) e Shade (Elis Press, 2015). Un saggio sulla rivista letteraria Soup è stato pubblicato in The Bigness of Things: New Narrative and Visual Culture (Wolfman Books, 2017). È l'editorə di Beautiful Aliens: A Steve Abbott Reader (Nightboat, 2019) e Libertines in the Ante-Room of Love: Poets on Punk (Jet Tone, 2019).


JAYSON KEERY vive a Western Mass, dove frequenta il MFA per poetə e scrittərə presso l'Università del Massachusetts Amherst. È l'assistente caporedattore di jubilat e l’editore di poesia per Cosmonauts Avenue. Ospita la serie di letture Majestic Queer Lit Club e la serie di letture HUT a Northampton, MA. Potete seguire le loro serie di letture e pubblicazioni su Instagram e su Twitter @JaysonKeery.


JESI GASTON è scrittərə e regista con sede a Chicago. È anche l'editor di poesia e prosa per Homintern Magazine. Attualmente sta lavorando a un manoscritto intero sui fratelli Marx, da cui questi pezzi sono estratti. In precedenza, un altro estratto da questo progetto, "MY POEM ABOUT GROUCHO MARX", è stato pubblicato su Queen Mob’s Teahouse.


JESSICA BET è un rospa trans, o donna bianca. I suoi due chapbook sono Call It Pleasure (2017) e Because I Must... (2018). Il suo lavoro è apparso su internet; in vari post di Instagram; in The Brooklyn Rail; e nella collezione Topos Press It Was Over When You Said What (2016). Più cose disponibili su anothernightanotherdream.com. Bet è nata - e risiede attualmente - nello stato del Maryland.


JIMMY COOPER è unə poeta minnesota, fintə punk e rivistante. è statə descrittə come "cattivə e rumorosə", unə "rubacuori" e "interessantə", qualunque cosa significhi. il suo chapbook di debutto, honey, i think it's time we started seeing other vandals uscì a settembre 2019, e puoi trovarlə su twitter @jhellcooper o instagram @jimmyhellcooper.


JO BARCHI è uno scrittore/editore/gelataio/frocio che vive a Chicago. Il suo lavoro può essere trovato in Joyland Mag, Triangle House Review, Hobart e Peach Mag.


JOSÉ DIAZ è un poeta e scrittərə queer latinx di San Jose, California. Ha studiato scrittura creativa presso l'Università della California di Santa Cruz e attualmente lavora come libraiə a Cambridge, Massachusetts. Quando non lascia guastare la sua frutta, José sta autoinsegnandosi InDesign per fare chapbook di poesia.


JOSHUA JENNIFER ESPINOZA è una donna poeta trans che vive in California. Il suo lavoro è stato presentato in Poetry, Denver Quarterly, American Poetry Review, Buzzfeed, Poem-a-day, Lambda Literary, The Offing, e altrove. È l’autrice di THERE SHOULD BE FLOWERS (Civil Coping Mechanisms 2016) e I’m Alive. It Hurts. I Love It. (2014; ristampato con Big Lucks 2019).


JOSS BARTON è una scrittrice, giornalista e performer spoken word che esplora e documenta la vita, l'amore e la liberazione queer e trans*. Il suo lavoro amalgama sogni febbre-di-femminile sulla colonna sonora dell'incubo americano. Risiede e scrive a Saint Louis, Missouri.


JULIAN TALAMANTEZ BROLASKI è autore di Of Mongrelitude (Wave Books 2017, finalista del Lambda Literary Award for Transgender Poetry), Advice for Lovers (City Lights 2012), gowanus atropolis (Ugly Duckling Presse 2011), e di numerosi chapbook. Esso è il cantante solista e chitarrista ritmico di Juan & the Pines, e precedentemente di The Western Skyline. Julian conserva un blog di poesie manoscritte su https://julianspoems.tumblr.com/.


KAMDEN HILLIARD preferisce KAM. È figliə e fratellə della famiglia Hilliard, diplomatə alla Punahou School, Sarah Lawrence College, Università delle Hawai’i a Mānoa e all’Iowa Writers’ Workshop. Ha pubblicato tre chapbook di poesie: Distress Tolerance (Magic Helicopter Press, 2016), Perceived Distance from Impact (2017, Black Lawrence Press) e henceforce: a travel poetic (Omnidawn Books, 2019). Mentre è possibile trovare la scrittura di Kam in luoghi incantevoli come The Black Warrior Review, West Branch, Bennington Review, Best Experimental American Poetry e Prairie Schooner, in questi giorni sta servendo un anno con Americorps VISTA a Greenville, South Carolina. Trovi Kam sull'Internet a kamdenihilliard.com. Portalə al tuo luogo designato. Salutalə.


KASHIF SHARMA-PATEL è scrittore, poeta e editore in the87press. Lavora all'interfaccia di culture sonore, visive e scritte con particolare riferimento al lavoro sperimentale queer e razzializzato. Kashif ha pubblicato e performato poesie attraverso una serie di piattaforme con una collezione completa in arrivo. Scrive anche critica musicale, artistica e letteraria per Artforum, The Quietus, AQNB, Poetry London e altro.


KAY GABRIEL è una poetessa e saggista. È l'autrice di Kissing Other People or the House of Fame (Rosa Press, 2021). Kay ha ricevuto borse di studio dal Poetry Project, dalla Lambda Literary e dalla Princeton University, dove ha recentemente completato il suo dottorato di ricerca. È membra del collettivo editoriale della Poetry Project Newsletter.


LAUREL UZIEL è una scrittrice, comunista, e fantocci vari del nord dell'Inghilterra, attualmente con sede a Londra. Scrive per e con amicə, compagnə, amantə, e soprattutto nemicə, e come tale tutto il suo lavoro è scritto collettivamente. Pubblicazioni includono Instant Cop Death (Shit Valley, 2017) e T (Materials).


LESLIE FEINBERG, che si identificava come unə biancə antirazzista, proletariə, ebreə laicə, lesbicə, femmina, transgender, comunista rivoluzionariə è mortə il 15 novembre 2014. Lei/zei dopo decenni di malattia ha ceduto alle complicazioni dovute a infezioni parassitarie multiple, tra cui malattia di Lyme, Babesiosi, e Protomyxzoa reumatica. Zei/lei è morta nella sua casa a Syracuse, NY, con lə suə partner e coniuge di 22 anni, Minnie Bruce Pratt, accanto a ləi. Le sue ultime parole furono: "Ricordami come comunista rivoluzionariə".


LEVI BENTLEY è LAMBDA Literary Fellow 2019, Direttərə di Pedagogy for Blue Stoop e beneficiariə del premio Leeway Art and Change 2017. Vive a Philadelphia dove crea chapbook con Ted Rees sotto la sigla editoriale Asterion Projects. Poesie da "Bucolic Eclogue" sono state distribuite da Lamehouse Press nel 2016. Ha anche pubblicato dei chapbook attraverso 89plus/LUMA Foundation, Damask Press e Well Greased Press. Poesie sono apparse in Apiary, Bedfellows, Blaze VOX, Elective Affinities, Fact-Simile, Painted Bride Quarterly, The Rupture, Stillwater Review, The Wanderer, e una varietà di altre sedi.


LIAM OCTOBER O'BRIEN è cresciuto su una piccola isola. La sua poesia e prosa si possono trovare nel progetto HIV Here & Now, New South, The Iowa Review, Lambda Literary Spotlight, Electric Literature, A&U Magazine e Denver Quarterly. Ha completato il suo MFA presso l'Iowa Writers' Workshop, dove è stato Iowa Arts Fellow. È uno dei redattori che hanno fondato Vetch: A Magazine of Trans Poetry & Poetics.


LISTEN CHEN è editərə del giornale The Volcano e un membrə della Red Braid Alliance, un'organizzazione anti-coloniale e anticapitalista che lotta per la rivoluzione sociale. Vive sui territori occupati della Costa di Salish a Vancouver, in Canada.


LOGAN FEBRUARY è unə poeta nigerianə non binariə e studente graduate presso il programma MFA in scrittura creativa della Purdue University. Ləi e il suo lavoro sono stati presentati in The Guardian Life, Dazed, The Rumpus, Lambda Literary, Washington Square Review, Africa In Dialogue, e altri ancora. È l'autərə di In The Nude (PANK Books, 2021) e di tre chapbook.


LOU SULLIVAN (n. 1951, Milwaukee; m. 1991, San Francisco) è stato uno scrittore, attivista, tipografo, storico trans e queer rivoluzionario. Sullivan ha scritto per Advocate, GPU News, e Metamorphosis. Ha anche preparato newsletter per le organizzazioni trans Golden Gate Girls/Guys e FTM. Organizzato da Sullivan, FTM è stato il primo gruppo di supporto per uomini trans. Sullivan pubblicò anche "Information for the Female-to-Male Crossdresser and Transsexual", una guida pratica, e From Female to Male: The Life of Jack Bee Garland, una biografia. Sullivan lasciò 8,4 piedi cubi di materiale d'archivio dalla sua vita e studi alla GLBT Historical Society, di cui fu un membro fondatore. Il contenuto dell'archivio comprende i suoi ampi diari, oltre a fotografie, racconti, poesie, saggi, videocassette, corrispondenze, documenti di ricerca medica e importanti fonti primarie relative alla storia transgender.


MAI SCHWARZ è un poeta e traduttore il cui lavoro è stato sostenuto da borse di studio di Fondazione Leeway, Yiddish Book Center e dalla Bread Loaf Writers Conference. Cresciuto nel New Jersey e raffinato a Philadelphia, attualmente vive a New York. Il suo sogno come poeta è quello di scrivere un libretto.


MAXE CRANDALL è un poeta e drammaturgo il cui lavoro innesta forme sperimentali in contesti politici. Il suo libro su archivi dell'AIDS e memoria generazionale, The Nancy Reagan Collection, è in arrivo da Futurepoem. Maxe produce una serie Poets Theater allo Stud di San Francisco.


MILES A.M. COLLINS-SIBLEY ha ricevuto il suo MFA in Poesia dal programma UMass-Amherst per Poetə e Scrittərə ed è attualmente studente di dottorato nel Dipartimento di Studi Afroamericani di UMass-Amherst. È statə studente al Winter Tangerine’s Catalyzing Self Revolutions workshop e le sue poesie possono essere trovate in McSweeny’s Internet Tendency, The Felt, Peach Mag, poets.org, nell’Antologia 2019 Split Lip Press, TRACK/ /FOUR, Black Warrior Review, e Crab Fat Magazine. Puoi seguirlə su Twitter e Instagram @miles_n__miles.


NAT RAHA è poeta, attivista e studiosa che vive a Edimburgo, in Scozia. La sua poesia include of sirens, body & faultlines (Boiler House Press, 2018), countersonnets (Contraband Books, 2013) e Octet (Veer Books, 2010). La sua poesia è di una lirica originale, condensata e politicizzata, che parla di forme marginali di desideri vivi e queer e sente oltre le diaspore femministe e i vincoli generativi. Il suo lavoro è stato tradotto in francese, tedesco, greco, portoghese e spagnolo. Nat ha conseguito un dottorato in Scrittura Critica e Creativa presso l'Università del Sussex, nel Regno Unito, e co-edita la zine Radical Transfeminism


NATALIE MESNARD è scrittrice e game designer con sede a New York, dove insegna Design Narrativo al Pratt Institute e dirige i programmi di apprendimento del game design di E-Line Media. Ha conseguito il suo MFA in Narrativa, insegnato Scrittura Creativa presso l'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, e ha pubblicato poesie, narrativa e saggistica in Blackbird, The Kenyon Review, The Gettysburg Review, Ninth Letter, e altrove. Natalie ha fatto marketing digitale al Grove Atlantic, sostenuto la pubblicazione di piccola stampa come Direttrice delle Comunicazioni a CLMP, e letto proposte per A Public Space e One Story. Ha anche insegnato presso l'Hudson Valley Writers Center e con il Kenyon Review Young Writers Workshop.


NEON MASHUROV (NM Esc) è unə poeta, scrittore musicale e lavoratore culturale da Brooklyn e dalla diaspora post-sovietica che scrive su collettività; utopie e distopie; ed eredità di solidarietà queer & trans in relazione alla violenza ambientale dello stato di sorveglianza. Le sue poesie sono apparse in The Felt, Peach Mag, Ghost City Press e in molte riviste stampate punk. 


NICOLAS "NICO" DAVID GOGAN (1/1/92/-1/11/19) nacque a Capodanno da genitori, Michael e Linda Riehl. Gli è anche sopravvissuta una sorella biologica più giovane, Lilith; tuttavia è stato considerato famiglia da molti di più. Si è laureato in Illustrazione presso il Kansas City Art Institute. Nonostante questo centro d’interesse, era un artista multidisciplinare e ha anche prodotto una quantità prolifica di lavoro su altri media. Nella sua vita personale, Nico era anche un orgoglioso membro delle comunità queer e trans, essendosi identificato come maschio transessuale. Sia il suo lavoro che la sua identità culminarono nel suo ultimo lavoro come tatuatore. Anche se ha lavorato solo per circa un anno prima della sua morte prematura, Nico è stato in grado di lasciare una fiera eredità incisa sulla pelle di innumerevolə giovanə queer e trans. 


NOAH LEBIEN è poeta e performer che vive a Brooklyn. Si è laureatə presso lo Shimer College e ha ricevuto il suo MFA dal Bennington College. Pubblicato su GenderFail, Prelude, Crab Fat Magazine, tra gli altri. Attualmente sta sviluppando spettacoli di musica/performance utilizzando la tecnologia Max/MSP/Jitter a sensore di movimento per sperimentare l'estensione del corpo queer in spazi sonori. Chapbook di poesie in uscita da Wendy’s Subway. Musica:  https://noahlebien.bandcamp.com/.


NORA FULTON è una poetessa e accademica che vive a Montreal. È autrice di tre raccolte di poesie: Life Experience Coolant (Bookthug 2013), Presence Detection System (Hiding Press 2019) e Thee Display (Anteism/Documents 2020). Il suo lavoro di scrittura e critica è apparso su Social Text, Music and Literature, Ossa Magazine, Radical Philosophy e altrove.


NORA TREATBABY è una scrittrice queer in transito tra tutte le cose. Non spende il suo tempo.


PEACH KANDER è poeta queer e attuale candidatə MFA in poesia alla NYU. È l'editor di poesie del Washington Square Review, e a volte fa karaoke per cantare canzoni pop classiche nello stile di Bob Dylan. Poesie possono essere trovate in Peach Mag, Landfill Journal, Fugue, dirt child, vol. 1, e altre proprietà creative possono essere trovate negli archivi Sephora.


RACHEL FRANKLIN WOOD è una poetessa trans da Laramie, Wyoming, anche se in realtà non vive lì da un po'. Attualmente risiede in Colorado, dove è co-editor di pulpmouth e candidata MFA presso l'Università del Colorado - Boulder. Il suo chapbook, Every Spring Underneath, è disponibile da Dancing Girl Press.


RAQUEL SALAS RIVERA (Mayagüez, 1985) è poeta, traduttərə e criticə letterariə portoricanə. Nel 2018 è statə nominatə Poet Laureate di Philadelphia per un mandato di due anni. L'anno successivo è diventatə lə destinatariə inaugurale della Laureate Fellowship dall'Accademia deə poetə americanə e ha vinto il New Voices Award dal Festival de la Palabra di Puerto Rico. Il suo terzo libro, lo terciario/the tertiary (2nd ed., Noemi Press, 2019) è stato inserito nel National Book Award Longlist 2018 e ha vinto il Lambda Literary Award 2018 per Poesia Transgender. Il suo quinto libro, x/ex/exis: Poemas para la Nación/poems for the nation è stato il primo beneficiario del Premio Ambroggio (Editorial Bilingüe/Bilingual Press, 2020). Vive e lavora a Puerto Rico.


RAY FILAR è scrittərə, artista e studente di dottorato in Scrittura Creativa e Studi di Genere presso la Sussex University. Attualmente sta lavorando a un romanzo su lavoro, sesso, droga e criminalizzazione. Spesso si esibisce in drag con l’alter-ego That Ray, e le esibizioni includono: Tate Britain and Modern, Hayward Gallery, Institute of Contemporary Arts, festival di Glastonbury e Latitude, e Cologne Art Week. Twitter: @rayfilar / Insta: @itsthat_ray.


ROCKET CALESHU è unə scrittərə che vive a Los Angeles.


ROWAN POWELL è unə scrittərə, candidatə al dottorato presso l'UC Santa Cruz, e editərə di pssss.co. È cresciutə nel sud-ovest rurale dell'Inghilterra, e ha trascorso diversi anni a Londra, prima di trasferirsi sulla costa occidentale.


SAMUEL ACE è unə poeta e artista del suono trans/genderqueer. È autərə di diversi libri, più recentemente Our Weather Our Sea (Black Radish 2019), il nuovo Meet Me There: Normal Sex; Home in three days. Don’t wash. (Belladonna* Germinal Texts 2019) e Stealth con lə poeta Maureen Seaton. È beneficiario dell’Astraea Lesbian Writer Award e del Firecracker Alternative Book Award in Poesia, e anche due volte finalista sia per il Lambda Literary Award che per la National Poetry Series. Il suo lavoro è stato ampiamente antologizzato e poesie recenti si possono trovare in Poetry, PEN America, Best American Experimental Poetry, Vinyl, e molte altre riviste e antologie.


STEPHEN ELIZABETH IRA è scrittore e performer. Il suo lavoro è apparso o è imminente in Fence, Poetry, e altri luoghi. È stato co-fondatore e co-editore di Vetch: A Magazine of Trans Poetry and Poetics. Ira ha mostrato lavori di performance solista in posti come La MaMa ETC, ha diretto diverse opere teatrali brevi, e ha originato ruoli nei nuovi lavori di Maxe Crandall e Bernadette Mayer. Nel 2013 è stato Lambda Literary Fellow. Ha studiato poesia all'Iowa Writers' Workshop.


SYLVIA RIVERA (1951-2002): Rivoluzionaria della rivolta di Stonewall del 1969, Sylvia era un'instancabile sostenitrice di tuttə coloro che sono statə emarginatə, come il movimento per i "diritti gay" ha reso mainstream. Sylvia ha lottato duramente contro l'esclusione delle persone transgender dal Sexual Orientation Non-Discrimination Act di New York, ha fondato lo STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries) ed è stata una voce forte e persistente per i diritti delle persone di colore e per le persone queer e trans con basso reddito.


T FLEISCHMANN è autərə di Time Is the Thing a Body Moves Through e Syzygy, Beauty.


Nata ad Halifax, TRISH SALAH è autrice di Wanting in Arabic, vincitore del Premio Lambda, e di Lyric Sexology Vol. 1. È stata selezionata per il premio Dayne Ogilvie per scrittərə LGBTQ nel 2018 ed è attualmente una professoressa associata di Gender Studies presso la Queen’s University.


Poeta TY LITTLE attualmente vive a Richmond, Virginia, dove sta studiando Religione e Letteratura alla Virginia Commonwealth University. Il suo lavoro è stato pubblicato su Wonder, Landfill, e altrove.


VALENTINE CONATY è un’artista cresciutə a Birmingham e editərə con sede nel Queens. Nel 2018 ha fondato Bomb Cyclone, una rivista online di ecopoetica e arte a tecnica mista. Edita anche per Roof Books. È statə lə beneficiariə della VIDA Review Fellowship per Donne e Scrittərə Non-Binariə alla Sundress Academy for the Arts nel 2019. Opere possono essere trovate in Anomaly, nella serie Ex-Spec Po di The Operating System, nella serie Poets Resist di Glass Poetry, in Prelude - e altrove sotto vari ex alias.


XANDRIA PHILLIPS è unə scrittərə, educatərə e artista visivə dall’Ohio rurale. Vincitərə del Premio Judith A. Markowitz for Emerging Writers, Xandria ha ricevuto borse di studio dalla Brown University, Callaloo, Cave Canem, The Conversation Literary Festival, Oberlin College e dal Wisconsin Institute for Creative Writing. La sua poesia è stata pubblicata in American Poetry Review, Black Warrior Review, BOMB Magazine, Crazyhorse, Poets.org e Virginia Quarterly Review. Il poema di Xandria "For a Burial Free of Sharks" ha vinto il GIGANTIC Sequins Poetry Contest giudicato da Lucas de Lima. Il suo chapbook Reasons for Smoking è vincitore del Concorso Seattle Review Chapbook 2016 giudicato da Claudia Rankine. Il suo primo libro, HULL è stato pubblicato da Nighboat Books nel 2019 ed è il vincitore del Lambda Literary Award 2020 per Poesia Trans.


XTIAN W è una poetessa trans femme, saggista e performance artist. Originaria del sud americano, attualmente vive, lavora e dipinge le sue unghie a Brooklyn, NY.


ZAVÉ GAYATRI MARTOHARDJONO è un performer e artista di danza. Sogna di essere poeta. Collabora con artistə per disseppellire la memoria del corpo, considera pratiche anti-coloniali e anti-assimilazioniste, e racconta storie dimenticate. zavemartohardjono.com, @zavozavito.